In Svezia la bella stagione dura
effettivamente non più di due mesi; non appena si apre una finestra
sull'estate, i suoi abitanti approfittano del primo vero sole con la
voglia di chi, avendone provata per mesi la mancanza sulla propria
pelle, può apprezzarne il valore fino in fondo.
Destinazione, Delsjön. La lunga
traversata della città parte da casa, ma in direzione opposta
rispetto al mare e all'arcipelago con le sue isole che si trovano ad
appena un quarto d'ora di tram. Delsjön è infatti la riserva
naturale al cui interno, circondati da fitti boschi, si stendono due
laghi. A colpi di pedale, si supera il centro, si abbandonano le
piste ciclabili e ci si inizia a inerpicare su per salite piuttosto
decise, fino a imboccare un sentiero sterrato con attorno cavalli e
prati; entrata fin nel bosco, la bicicletta sfida ora sassi e
strettoie; le case sono appena pochi minuti più indietro ma pare di
essere già in montagna; di fronte a qualche roccia non resta che
caricarsi in spalla la bici e continuare; toccata la vetta, è solo
silenzio e una vista dall'alto sul lago; ma nel giro di pochi metri
un vociare insolito per il luogo prende il sopravvento. Il tempo di
qualche discesa e sembra Rimini: ecco il lago aprirsi su un enorme
pendio ripieno di centinaia di corpi distesi; il contrasto tra il
verde del prato e il bianco delle carnagioni è impressionante per
quanto insolito; altalene, barbecue, un campo da beach volley;
attorno solo natura incontaminata, boschi. L'entusiasmo di bambini,
ragazzi, e adulti che si lanciano nel lago dalla passerella di riva è
tale da poter davvero credere nell'acqua... calda. Con il costume
indosso e l'esperienza di chi in realtà, per disgrazia, già un mese
prima era finito in mare cadendo da una bassa scogliera, è
finalmente tempo di compiere un ulteriore passo verso la conquista
della cittadinanza nordica.
Acqua calma e tiepida (15°) |
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